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  • Immagine del redattoreElioda Axhi

La rabbia, cos'è e come gestirla.



Cantami o Diva del Pelide Achille L’ira funesta che infiniti addusse Lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco Generose travolse alme d’eroi... (Omero, Iliade, Canto I, vv 1-4)


Nell'arte la troviamo ovunque

Testi musicali produzione sterminata: - L’avvelenata di Francesco Guccini - Rapput – Claudio Bisio - Produzioni dei vari Rapper – (Fabri Fibra, Eminem etc) - Mosè di Michelangelo - Eracle furente - Medusa e altre opere di Caravaggio - Giudizio Universale Michelangelo - Van Gogh - Munch - Antonio Ligabue - Bosh

Tale emozione è caratterizzata per alcuni aspetti particolari. Sul piano fisico le reazioni più comuni sono: muscoli irrigiditi, incremento della pressione sanguigna, accelerazione battito cardiaco. La rabbia si accompagna a pensieri che tipicamente si esprimono come: gli altri sono minacciosi o stanno per farmi male, le regole sono state violate, gli altri mi stanno trattando ingiustamente Inoltre, determina comportamenti specifici quali: difesa/resistenza, attacco/litigio, tirarsi indietro (dal punire o dal proteggersi).


Sentimenti sottostanti la rabbia

• Molti sentimenti sono connessi alla rabbia: - Paura - Impotenza - Solitudine - Timore di perdere il controllo - Percezione di non essere adeguati - Frustrazione - Delusione - Imbarazzo - Vergogna - Invidia - Gelosia - Sentirsi svalutati




Alcuni scritti di Rogers rispetto ad aggressività e rabbia: “Quando il terapeuta riesce a liberare l’individuo dal suo atteggiamento di difesa, e a renderla così più aperto alla vasta gamma dei suoi bisogni e alle varie esigenze del suo ambiente e della società, questo individuo si comporterà in maniera positiva, costruttiva, la sua condotta si orienterà nel senso del progresso. Quando sono realizzate queste condizioni non dobbiamo più preoccuparci del problema della sua socializzazione, giacchè una delle sue caratteristiche più profonde è il suo bisogno di associazione e di comunica= zione con gli altri. Se gli è permesso di essere pienamente se stesso, non vi è rischio che egli si comporti in modo asociale. Al contrario darà prova di atteggiamenti sociali e realistici”. Allo stesso modo non dobbiamo domandarci che controllerà le sue pulsioni aggressive. Se egli è aperto a tutte le sue pulsioni, il suo bisogno di essere amato e la sua tendenza ad amare a sua volta rappresenteranno il contrappeso delle pulsioni che lo portano ad attaccare o ad accaparrare, e queste diverse forze si manterranno in equilibrio. Questo individuo sarà aggressivo nelle situazioni in cui si impone l’aggressione, cioè dove essa è realistica e giustificata, ma non sarà aggressivo per il “piacere” di essere aggressivo. Se è aperto a tutte le sue esperienze, il comportamento totale sarà equilibrato e realistico, sia in campo sociale che in ogni altro. Sarà un comportamento orientato verso la sopravvivenza e l’accrescimento di un essere profondamente sociale”. (Kinget e Rogers, 1970)


La rabbia è un’emozione molto intensa, è solitamente legata a un sentimento di profonda ingiustizia subita realmente o solo percepita. La rabbia è legata alla percezione di aver subito un danno o di essere minacciati:la sua natura è dunque soprattutto difensiva.

La rabbia come risposta automatica Chi soffre di rabbia cronica è stato, probabilmente, troppo esposto a ingiustizie o situazioni che l’hanno portato a vivere in un costante stato di allerta dove la rabbia, appunto, si è cronicizzata fino a diventare colonna portante della struttura del sé. Il primo passo per affrontare la rabbia cronica è indagare su dove e quando si è sviluppata pre la prima volta. Insomma, se hai avuto un’esplosione iraconda perché chi ti precede in auto va a 30 km/h… la vera causa della tua rabbia non è la lentezza dell’automobilista che ti precede ma è sepolta dentro di te. Stesso dicasi se ti arrabbi come una biscia quando qualcuno è semplicemente in disaccordo con il tuo modo di pensare. Attenzione! Sbarazzarsi della rabbia non è così facile ma lo è ancora meno imparare a gestirla. Mentre per alcune emozioni o stati di coscienza alterati, potrebbe essere più rapida un’attenta gestione, la rabbia cronica non andrebbe mai gestita ma risolta alla radice. Questo è vero anche per un ruolo fisiologico giocato dalla rabbia.


Alcune situazioni che generano rabbia • Non sentirsi capiti, essere fraintesi manipolati, strumentalizzati, non riuscire in alcuni compiti, attacco all’integrità personale o ai propri beni, disturbo nel raggiungimento dei propri scopi, interruzione repentina di esperienze piacevoli, percezione di ingiustizia per se e per altri, fallimenti relazionali, eventi critici inaspettati, difficoltà a modificare la situazione quando lo si desidera, equivoci o fraintendimenti, mancanza di rispetto, richieste continue e persistenti, violazione della propria sfera privata e intima, incapacità nostra e altrui...

Che cosa ci genera rabbia? Esercitazione: • Quali sentimenti sono connessi alla rabbia? • Cosa ci fa accorgere di arrabbiarci? • Esistono eventuali segnali precursori?


Titolo del Libro: Lavorare sulla Rabbia La rabbia può essere un’emozione estremamente devastante, che falsa la percezione della realtà e impedisce una lucida valutazione dei fatti. Lavorare sulla rabbia diventa imprescindibile per poter migliorare la qualità della propria vita.


Bibliografia

Carl Ramson Rogers “Terapia centrata sul Cliente” La Meridiana trad it, 2007. • H. Kirschenebaum, V.L Henderson “Dialoghi di Carl Rogers” La Meridiana trad it. 2008. • CarlRogers –M.Kinget “Psicoterapia e relazioni umane” Bollati boringhieri, trad. it. 1970. • Daniel Goleman “Intelligenza emotiva” Rizzoli, trad it, 1986. • Valentina D’Urso “Arrabbiarsi”, Il Mulino, 2001. • Valentina D’Urso – Rosanna Trentin “Introduzione alla psicologia delle emozioni”, Laterza, 1998.

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